Naturin: cosa fare nelle nostre colline piemontesi

Chiara
Naturin: cosa fare nelle nostre colline piemontesi

Visite turistiche

Il Castello di Casalborgone affascina già dal laborioso cancello d’entrata che domina il caratteristico borgo sottostante. Risalente al 990 vanta infatti un'incredibile storia di famiglie nobili, guerre, feste e ricevimenti, che tuttora risuonano attraverso l’estrema bellezza delle sue magnifiche stanze e dei curati giardini. Dentro le eleganti sale principesche è anche possibile pranzare in un ambiente reale e maestoso.
Casalborgone
Il Castello di Casalborgone affascina già dal laborioso cancello d’entrata che domina il caratteristico borgo sottostante. Risalente al 990 vanta infatti un'incredibile storia di famiglie nobili, guerre, feste e ricevimenti, che tuttora risuonano attraverso l’estrema bellezza delle sue magnifiche stanze e dei curati giardini. Dentro le eleganti sale principesche è anche possibile pranzare in un ambiente reale e maestoso.
A Monteu da Po, ad esempio, si trova il sito archeologico di Industria, città romana sorta in posizione strategica sulla riva destra del Po tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C. che deve la sua importanza alla funzione di polo commerciale fluviale citata anche da Plinio il Vecchio come importante porto. Il suo porto sul fiume rappresentò un fattore determinante anche per lo sviluppo dell’arte della lavorazione del bronzo. Oggi il sito visitabile gratuitamente, localizzato nella frazione di San Giovanni, comprende un foro romano, il santuario dedicato alle divinità orientali di Iside e Serapide, motivo di ricchezza e di fama e diversi resti di botteghe. La storia racconta che un'invasione unna pose fine all'attività commerciale del fiorente porto di Industria, dando fuoco al centro abitato. Lasciandosi alle spalle l’area archeologica è possibile effettuare un piacevole cammino tra i boschi e le torri medievali in un percorso storico-naturalistico immerso nel paesaggio collinare.
Monteu da Po
A Monteu da Po, ad esempio, si trova il sito archeologico di Industria, città romana sorta in posizione strategica sulla riva destra del Po tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C. che deve la sua importanza alla funzione di polo commerciale fluviale citata anche da Plinio il Vecchio come importante porto. Il suo porto sul fiume rappresentò un fattore determinante anche per lo sviluppo dell’arte della lavorazione del bronzo. Oggi il sito visitabile gratuitamente, localizzato nella frazione di San Giovanni, comprende un foro romano, il santuario dedicato alle divinità orientali di Iside e Serapide, motivo di ricchezza e di fama e diversi resti di botteghe. La storia racconta che un'invasione unna pose fine all'attività commerciale del fiorente porto di Industria, dando fuoco al centro abitato. Lasciandosi alle spalle l’area archeologica è possibile effettuare un piacevole cammino tra i boschi e le torri medievali in un percorso storico-naturalistico immerso nel paesaggio collinare.
Il castello di San Sebastiano da Po è invece un vero scrigno segreto. Entrando da una normalissima porta nella piazza centrale del paesino, ci si ritrova dentro un ambiente fiabesco e delicato, con scale, giardini, balconi, stanze segrete tutt’intorno. Gli stessi gestori del castello lo definiscono “uno spazio della storia, bello e imperfetto. Non convenzionale.” Ed è proprio così. Quando si è dentro al castello ci si sente immersi in un’atmosfera fuori dal tempo e dallo spazio quotidiano. Di epoca medievale, la grande dimora che si affaccia su tutta la collina, ha vissuto le epoche storiche con estrema resilienza fino al 1810, quando Xavier Kurten, tedesco, architetto di giardini, disegna il parco, che diventò presto campo di studio dell’università di botanica di Torino. Anche al Castello di San Sebastiano da Po è possibile tuffarsi in un’esplorazione culinaria e vinicola tipica della tradizione piemontese del Monferrato.
San Sebastiano da Po
Il castello di San Sebastiano da Po è invece un vero scrigno segreto. Entrando da una normalissima porta nella piazza centrale del paesino, ci si ritrova dentro un ambiente fiabesco e delicato, con scale, giardini, balconi, stanze segrete tutt’intorno. Gli stessi gestori del castello lo definiscono “uno spazio della storia, bello e imperfetto. Non convenzionale.” Ed è proprio così. Quando si è dentro al castello ci si sente immersi in un’atmosfera fuori dal tempo e dallo spazio quotidiano. Di epoca medievale, la grande dimora che si affaccia su tutta la collina, ha vissuto le epoche storiche con estrema resilienza fino al 1810, quando Xavier Kurten, tedesco, architetto di giardini, disegna il parco, che diventò presto campo di studio dell’università di botanica di Torino. Anche al Castello di San Sebastiano da Po è possibile tuffarsi in un’esplorazione culinaria e vinicola tipica della tradizione piemontese del Monferrato.
Per gli amanti del trekking e delle esplorazioni naturalistiche la zona è ricca di sentieri, laghi, parchi e meravigliosi percorsi tra i boschi piemontesi. Il percorso più famoso è il PoMonf, un viaggio nel “mondo silenzioso” delle colline del Basso Monferrato Astigiano, alla scoperta di luoghi che resistono all’urbanizzazione, attraverso un susseguirsi di valli e colline che un tempo erano fondali marini: ancora oggi il bacino Pliocenico Astigiano è testimoniato dalle sabbie gialle presenti lungo i sentieri. PoMonf è infatti la versione contratta di “Dal Po al Monferrato: anello dei boschi e del romanico”. È stato pensato e ideato per valorizzare il bello di questo territorio, una bellezza sia declinata in termini naturalistici sia in termini storico-culturali e attraverso l’adeguata rete di sentieri ben segnalati, in buono stato di manutenzione e mappata da GPS la fruizione è possibile sia a piedi, che in bicicletta che a cavallo. Molte sono le chiese romaniche toccate dal PoMonf, tra cui l’abbazia di Vezzolano raggiungibile grazie a una deviazione che permette di raggiungere da un lato il Sacro Monte di Crea e dall’altro la Basilica di Superga a Torino. Tra le tante attrattive naturalistiche della zona vogliamo ricordare il Bosco del Vaj, la cui istituzione della Riserva naturale è motivata principalmente dalla presenza, dei caratteristici boschi di castagno e quercia, di numerosi esemplari di faggio, una specie di ambiente montano rifugiatasi sulla Collina Torinese durante le ultime glaciazioni e per questo considerata "relitto glaciale". Fin dal Settecento, i naturalisti trovarono numerosissimi fossili, reperti ed impronte di organismi vegetali e animali, vissuti in epoche remote e conservati negli strati rocciosi originatisi da sedimenti marini. I percorsi all’interno del bosco sono semplici e fruibili anche ai meno esperti, il che rende il Bosco del Vaj un’escursione perfetta per le famiglie.
Riserva Regionale Bosco del Vaj
Per gli amanti del trekking e delle esplorazioni naturalistiche la zona è ricca di sentieri, laghi, parchi e meravigliosi percorsi tra i boschi piemontesi. Il percorso più famoso è il PoMonf, un viaggio nel “mondo silenzioso” delle colline del Basso Monferrato Astigiano, alla scoperta di luoghi che resistono all’urbanizzazione, attraverso un susseguirsi di valli e colline che un tempo erano fondali marini: ancora oggi il bacino Pliocenico Astigiano è testimoniato dalle sabbie gialle presenti lungo i sentieri. PoMonf è infatti la versione contratta di “Dal Po al Monferrato: anello dei boschi e del romanico”. È stato pensato e ideato per valorizzare il bello di questo territorio, una bellezza sia declinata in termini naturalistici sia in termini storico-culturali e attraverso l’adeguata rete di sentieri ben segnalati, in buono stato di manutenzione e mappata da GPS la fruizione è possibile sia a piedi, che in bicicletta che a cavallo. Molte sono le chiese romaniche toccate dal PoMonf, tra cui l’abbazia di Vezzolano raggiungibile grazie a una deviazione che permette di raggiungere da un lato il Sacro Monte di Crea e dall’altro la Basilica di Superga a Torino. Tra le tante attrattive naturalistiche della zona vogliamo ricordare il Bosco del Vaj, la cui istituzione della Riserva naturale è motivata principalmente dalla presenza, dei caratteristici boschi di castagno e quercia, di numerosi esemplari di faggio, una specie di ambiente montano rifugiatasi sulla Collina Torinese durante le ultime glaciazioni e per questo considerata "relitto glaciale". Fin dal Settecento, i naturalisti trovarono numerosissimi fossili, reperti ed impronte di organismi vegetali e animali, vissuti in epoche remote e conservati negli strati rocciosi originatisi da sedimenti marini. I percorsi all’interno del bosco sono semplici e fruibili anche ai meno esperti, il che rende il Bosco del Vaj un’escursione perfetta per le famiglie.
Tappa fissa per gli amanti dei pellegrinaggi e dei cammini è il Sacro Monte di Crea con il Santuario di Crea, fondato nel 1589 nel cuore del Monferrato, sulla sommità di una collina circondata da un meraviglioso paesaggio vitivinicolo e boschivo. Il Santuario fa parte dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, sito proclamato patrimonio dell'umanità UNESCO nel 2003. Come gli altri Sacri Monti, anche quello di Crea è situato in un vasto parco naturale, in questo caso il Parco naturale del Sacro Monte di Crea, in cui si vive la suggestiva sintesi tra paesaggio, arte e memoria storica. Altra tappa fondamentale è sicuramente la Basilica di Superga, simbolo di Torino costruita da Filippo Juvarra nel 1730, da cui è possibile ammirare l’intero capoluogo Piemontese dall’alto dei suoi 672 metri d’altezza.
21 recommandé par les habitants
Special Reserve of Sacro Monte di Crea
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Tappa fissa per gli amanti dei pellegrinaggi e dei cammini è il Sacro Monte di Crea con il Santuario di Crea, fondato nel 1589 nel cuore del Monferrato, sulla sommità di una collina circondata da un meraviglioso paesaggio vitivinicolo e boschivo. Il Santuario fa parte dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, sito proclamato patrimonio dell'umanità UNESCO nel 2003. Come gli altri Sacri Monti, anche quello di Crea è situato in un vasto parco naturale, in questo caso il Parco naturale del Sacro Monte di Crea, in cui si vive la suggestiva sintesi tra paesaggio, arte e memoria storica. Altra tappa fondamentale è sicuramente la Basilica di Superga, simbolo di Torino costruita da Filippo Juvarra nel 1730, da cui è possibile ammirare l’intero capoluogo Piemontese dall’alto dei suoi 672 metri d’altezza.
Da visitare anche i due vicini laghi: il lago di Candia ed il lago di Codana, meta tranquilla in cui pranzare o trascorrere ore piacevoli sulla riva degli specchi d’acqua, circondati dalle colline e dai vigneti della zona. Ottima anche per i birdwatcher, vista la ricca avifauna presente nella zona.
13 recommandé par les habitants
Lago di Candia
13 recommandé par les habitants
Da visitare anche i due vicini laghi: il lago di Candia ed il lago di Codana, meta tranquilla in cui pranzare o trascorrere ore piacevoli sulla riva degli specchi d’acqua, circondati dalle colline e dai vigneti della zona. Ottima anche per i birdwatcher, vista la ricca avifauna presente nella zona.

Informazioni sulla città/località

A proposito di vigneti, è d’obbligo citare ovviamente le vicine zone delle Langhe e del Monferrato, Patrimonio dell’Umanità, note per i famosi e deliziosi vini della tradizione piemontese (Barolo, il Barbaresco, il Dolcetto e la Barbera d’Alba). Raggiungibili a una mezzoretta di macchina, sono una tappa obbligatoria per un turista interessato anche all’aspetto eno-gastronomico della zona, oltre che all’architettura e alla natura plasmata dall’Uomo come le famose panchine giganti, le matitone tra le vigne e la Cappella sconsacrata del Barolo (la famosa chiesetta colorata). A circa mezz’ora da Lauriano e San Sebastiano è possibile raggiungere facilmente, attraverso una piacevole strada panoramica, Casale Monferrato, capitale del Monferrato e patria dei famosi Krumiri, i biscotti tipici della zona, oltre che poter godere di buonissimi piatti locali come vitello tonnato, bunet, agnolotti e bagna cauda.
40 recommandé par les habitants
Casale Monferrato
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A proposito di vigneti, è d’obbligo citare ovviamente le vicine zone delle Langhe e del Monferrato, Patrimonio dell’Umanità, note per i famosi e deliziosi vini della tradizione piemontese (Barolo, il Barbaresco, il Dolcetto e la Barbera d’Alba). Raggiungibili a una mezzoretta di macchina, sono una tappa obbligatoria per un turista interessato anche all’aspetto eno-gastronomico della zona, oltre che all’architettura e alla natura plasmata dall’Uomo come le famose panchine giganti, le matitone tra le vigne e la Cappella sconsacrata del Barolo (la famosa chiesetta colorata). A circa mezz’ora da Lauriano e San Sebastiano è possibile raggiungere facilmente, attraverso una piacevole strada panoramica, Casale Monferrato, capitale del Monferrato e patria dei famosi Krumiri, i biscotti tipici della zona, oltre che poter godere di buonissimi piatti locali come vitello tonnato, bunet, agnolotti e bagna cauda.