Visitare Civitavecchia

Tiziana
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Visite turistiche

IL FORTE MICHELANGELO - LA STORIA Dovete sapere che fu lo stesso Papa Giulio II a commissionarne la costruzione al Bramante per difendere il Porto di Civitavecchia dalle continue incursioni di pirati che, a partire dal XV secolo, minacciavano la sicurezza della città stessa con saccheggi, incendi e stragi. Se vi avvicinate al portale d’ingresso potete scorgere un’iscrizione che testimonia che fu il Papa stesso a porre la prima pietra. I lavori del Forte iniziati dal Bramante furono portati avanti dai suoi allievi Giuliano Leno ed Antonio da Sangallo il Giovane. La fortezza infine fu compiuta nel 1535 sotto il pontificato di Papa Paolo III da Farnese, grande mecenate delle arti. Rimaneva solo da completare la parte superiore del cosiddetto Maschio (il maschio o mastio è una torre tipica dei castelli medievali caratterizzata da un'altezza superiore alle altre) e secondo diverse fonti l'incarico fu affidato proprio a Michelangelo Buonarroti da cui la fortezza ha definitivamente preso il nome. IL FORTE MICHELANGELO - LA STRUTTURA Il complesso del Forte Michelangelo si estende su un vasto edificio romano di età imperiale. La pianta a forma di quadrilatero è protetta agli angoli da quattro torrioni cilindrici, e dal maschio ottagonale che guarda verso il porto. Sul torrione di levante potete ammirare il simbolo appartenente allo stemma di Papa Giulio II: un albero di rovere. Lo stemma simboleggia il luogo in corrispondenza del quale il Papa benedisse e murò la pietra angolare il 14 dicembre 1508. Le quattro torri, chiamate San Paolo (sud-est), San Pietro (sud-ovest), San Romolo (nord-ovest) e San Giulio (nord-est) sono rispettivamente conosciute anche con il nome di San Colombano, Santa Ferma, San Sebastiano e San Giovanni. Nei pressi dell'antico ingresso, che si apriva tra il Maschio e la torre di ponente, potete vedere ancora la carrucola di bronzo che serviva per abbassare ed alzare il ponte e leggere l’ordine scolpito sugli stipiti: "lasciate l’arme". Nel torrione di San Sebastiano è ricavato un corridoio sotterraneo; un’uscita segreta della fortezza verso terra che si suppone conducesse all’interno delle mura di cinta della città mentre nel torrione di Santa Ferma, è possibile visitare la piccola cappella in onore di Santa Fermina, Patrona della città. La cappella si trova nel luogo dove la santa avrebbe trovato rifugio all’interno di una grotta. Il 28 aprile è la data di ricorrenza in suo onore. Infine all'interno dell’edificio è stato rinvenuto un intero pavimento a mosaico in stile geometrico. IL FORTE MICHELANGELO OGGI Sede della Capitaneria di Porto, il Forte Michelangelo è stato recentemente al centro di un’importante opera di riqualificazione del porto storico di Civitavecchia, fortemente voluta dall’Autorità Portuale con la supervisione della Soprintendenza. Se siete di passaggio e avete a disposizione poco tempo, vi consigliamo una piacevole passeggiata lungo il nuovo percorso pedonale che circumnaviga il Forte caratterizzato da ampie aiuole verdi ed un incantevole specchio d’acqua che gira intorno alla Fortezza, come a voler ricordare il mare che in passato ne lambiva le mura.
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Forte Michelangelo
5 Calata Cesare Laurenti
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IL FORTE MICHELANGELO - LA STORIA Dovete sapere che fu lo stesso Papa Giulio II a commissionarne la costruzione al Bramante per difendere il Porto di Civitavecchia dalle continue incursioni di pirati che, a partire dal XV secolo, minacciavano la sicurezza della città stessa con saccheggi, incendi e stragi. Se vi avvicinate al portale d’ingresso potete scorgere un’iscrizione che testimonia che fu il Papa stesso a porre la prima pietra. I lavori del Forte iniziati dal Bramante furono portati avanti dai suoi allievi Giuliano Leno ed Antonio da Sangallo il Giovane. La fortezza infine fu compiuta nel 1535 sotto il pontificato di Papa Paolo III da Farnese, grande mecenate delle arti. Rimaneva solo da completare la parte superiore del cosiddetto Maschio (il maschio o mastio è una torre tipica dei castelli medievali caratterizzata da un'altezza superiore alle altre) e secondo diverse fonti l'incarico fu affidato proprio a Michelangelo Buonarroti da cui la fortezza ha definitivamente preso il nome. IL FORTE MICHELANGELO - LA STRUTTURA Il complesso del Forte Michelangelo si estende su un vasto edificio romano di età imperiale. La pianta a forma di quadrilatero è protetta agli angoli da quattro torrioni cilindrici, e dal maschio ottagonale che guarda verso il porto. Sul torrione di levante potete ammirare il simbolo appartenente allo stemma di Papa Giulio II: un albero di rovere. Lo stemma simboleggia il luogo in corrispondenza del quale il Papa benedisse e murò la pietra angolare il 14 dicembre 1508. Le quattro torri, chiamate San Paolo (sud-est), San Pietro (sud-ovest), San Romolo (nord-ovest) e San Giulio (nord-est) sono rispettivamente conosciute anche con il nome di San Colombano, Santa Ferma, San Sebastiano e San Giovanni. Nei pressi dell'antico ingresso, che si apriva tra il Maschio e la torre di ponente, potete vedere ancora la carrucola di bronzo che serviva per abbassare ed alzare il ponte e leggere l’ordine scolpito sugli stipiti: "lasciate l’arme". Nel torrione di San Sebastiano è ricavato un corridoio sotterraneo; un’uscita segreta della fortezza verso terra che si suppone conducesse all’interno delle mura di cinta della città mentre nel torrione di Santa Ferma, è possibile visitare la piccola cappella in onore di Santa Fermina, Patrona della città. La cappella si trova nel luogo dove la santa avrebbe trovato rifugio all’interno di una grotta. Il 28 aprile è la data di ricorrenza in suo onore. Infine all'interno dell’edificio è stato rinvenuto un intero pavimento a mosaico in stile geometrico. IL FORTE MICHELANGELO OGGI Sede della Capitaneria di Porto, il Forte Michelangelo è stato recentemente al centro di un’importante opera di riqualificazione del porto storico di Civitavecchia, fortemente voluta dall’Autorità Portuale con la supervisione della Soprintendenza. Se siete di passaggio e avete a disposizione poco tempo, vi consigliamo una piacevole passeggiata lungo il nuovo percorso pedonale che circumnaviga il Forte caratterizzato da ampie aiuole verdi ed un incantevole specchio d’acqua che gira intorno alla Fortezza, come a voler ricordare il mare che in passato ne lambiva le mura.
Le Terme Taurine di Civitavecchia, conosciute anche come Terme di Traiano, sono un sito archeologico di grandissimo rilievo storico situato nella zona più a nord della città. Tra le rovine si conservano vasche, sale massaggi ed ambienti vari, il tutto ornato da fregi, mosaici e marmi con il quale avrete modo di rivivere i tempi dell'antica Roma. Il sito archeologico delle Terme Taurine sorge sopra una collina immersa nel verde, a circa 5 km dal centro di Civitavecchia. Conosciute anche come Terme di Traiano, dal nome dell'imperatore romano fondatore della città, sono uno dei più importanti complessi termali di età romana di tutta l’Etruria meridionale. Se vi trovate a Civitavecchia anche solo di passaggio e avete a disposizioni qualche ora vi consigliamo vivamente di visitare le Terme Taurine per un suggestivo tuffo nel passato. Dopo la visita vi consigliamo una pausa relax presso le vicine Vasche Termali della Ficoncella, famose per le proprietà terapeutiche della loro calda acqua. TERME TAURINE DI CIVITAVECCHIA: TRA STORIA E LEGGENDA Il nome proviene dal termine latino taurus che significa appunto toro. Le terme furono descritte nel diario di viaggio del poeta Rutilio Claudio Namaziano (416 d.C.), il quale narra che il nome nasce da una leggenda secondo cui un toro (probabilmente assimilato ad una divinità) avrebbe raspato la terra prima di iniziare una lotta, e così sarebbe scaturita la sorgente di acqua calda sulfurea dalle proprietà benefiche. In realtà, leggenda a parte, è molto probabile che il nome Terme Taurine provenga direttamente dall’antico laghetto di Aquae Tauri, dal quale la sorgente sgorgava. Alle pendici dei monti della Tolfa, infatti, in vicinanza dell'antico laghetto di Aquae Tauri, sgorgava la sorgente che ancora oggi passa per le Terme Taurine. Diversi studi ipotizzano che l’area del complesso si identificasse con la villa dell’imperatore Traiano ed è noto che le sorgenti termali fossero ben conosciute ed apprezzate per le loro virtù terapeutiche fin dall’antichità. I primi a valorizzarne le acque furono gli Etruschi che costruirono delle terme rudimentali, le quali a loro volta furono sviluppate ed ampliate solo in epoca romana. In età Sillana (90-70 a.C.) fu eretto il nuovo edificio che prese il nome di Terme Taurine ed ebbe massimo sviluppo in età Traianea, seguito da un ulteriore ampliamento verso la fine dell'impero di Adriano. La zona termale fu notevolmente frequentata durante tutta l'età imperiale fino alla decadenza dell'impero. Durante la guerra tra Goti e Bizantini il complesso venne abbandonato del tutto; solo alla metà del secolo scorso furono avviati dei progetti per restaurare le terme che purtroppo non furono mai portati a compimento. Oggi nel parco archeologico delle Terme Taurine l’acqua non sgorga più, ma se volete apprezzare le proprietà terapeutiche delle sue calde acque vi consigliamo di visitare il vicino complesso termale della Ficoncella. TERME TAURINE DI CIVITAVECCHIA: LA STRUTTURA Il sito delle Terme Taurine si divide principalmente in 2 aree: una di età repubblicana (I sec. a.C.) costruita in opus reticolatum e una di età imperiale (II sec. d.C.) costruita in laterizio. Tra le rovine si conservano vasche, sale massaggi ed ambienti vari, il tutto ornato da fregi, mosaici e marmi. Le terme taurine erano davvero dotate di tutti i comfort! Dagli spogliatoi (apodyterium) alle camere da letto (cubicola), dalle vasche per anziani e bambini (caldarium) a quella con l’acqua fredda (frigidarium) nella cui cisterna d'inverno veniva aggiunta addirittura la neve, per finire con un bagno turco (tepidarium) che raggiungeva con temperature elevatissime ed era dotato di una cupola mobile per raffreddare l’ambiente. All'interno del complesso, inoltre, erano presenti molti altri servizi e strutture di pubblica utilità come una biblioteca, una sala massaggi ed una palestra. Luogo di grande aggregazione sociale, le terme erano frequentate sia da personaggi illustri sia da gente comune come i legionari romani al loro a rientro dalla guerra.
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Terme Taurine or Trajan
Via Terme di Traiano
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Le Terme Taurine di Civitavecchia, conosciute anche come Terme di Traiano, sono un sito archeologico di grandissimo rilievo storico situato nella zona più a nord della città. Tra le rovine si conservano vasche, sale massaggi ed ambienti vari, il tutto ornato da fregi, mosaici e marmi con il quale avrete modo di rivivere i tempi dell'antica Roma. Il sito archeologico delle Terme Taurine sorge sopra una collina immersa nel verde, a circa 5 km dal centro di Civitavecchia. Conosciute anche come Terme di Traiano, dal nome dell'imperatore romano fondatore della città, sono uno dei più importanti complessi termali di età romana di tutta l’Etruria meridionale. Se vi trovate a Civitavecchia anche solo di passaggio e avete a disposizioni qualche ora vi consigliamo vivamente di visitare le Terme Taurine per un suggestivo tuffo nel passato. Dopo la visita vi consigliamo una pausa relax presso le vicine Vasche Termali della Ficoncella, famose per le proprietà terapeutiche della loro calda acqua. TERME TAURINE DI CIVITAVECCHIA: TRA STORIA E LEGGENDA Il nome proviene dal termine latino taurus che significa appunto toro. Le terme furono descritte nel diario di viaggio del poeta Rutilio Claudio Namaziano (416 d.C.), il quale narra che il nome nasce da una leggenda secondo cui un toro (probabilmente assimilato ad una divinità) avrebbe raspato la terra prima di iniziare una lotta, e così sarebbe scaturita la sorgente di acqua calda sulfurea dalle proprietà benefiche. In realtà, leggenda a parte, è molto probabile che il nome Terme Taurine provenga direttamente dall’antico laghetto di Aquae Tauri, dal quale la sorgente sgorgava. Alle pendici dei monti della Tolfa, infatti, in vicinanza dell'antico laghetto di Aquae Tauri, sgorgava la sorgente che ancora oggi passa per le Terme Taurine. Diversi studi ipotizzano che l’area del complesso si identificasse con la villa dell’imperatore Traiano ed è noto che le sorgenti termali fossero ben conosciute ed apprezzate per le loro virtù terapeutiche fin dall’antichità. I primi a valorizzarne le acque furono gli Etruschi che costruirono delle terme rudimentali, le quali a loro volta furono sviluppate ed ampliate solo in epoca romana. In età Sillana (90-70 a.C.) fu eretto il nuovo edificio che prese il nome di Terme Taurine ed ebbe massimo sviluppo in età Traianea, seguito da un ulteriore ampliamento verso la fine dell'impero di Adriano. La zona termale fu notevolmente frequentata durante tutta l'età imperiale fino alla decadenza dell'impero. Durante la guerra tra Goti e Bizantini il complesso venne abbandonato del tutto; solo alla metà del secolo scorso furono avviati dei progetti per restaurare le terme che purtroppo non furono mai portati a compimento. Oggi nel parco archeologico delle Terme Taurine l’acqua non sgorga più, ma se volete apprezzare le proprietà terapeutiche delle sue calde acque vi consigliamo di visitare il vicino complesso termale della Ficoncella. TERME TAURINE DI CIVITAVECCHIA: LA STRUTTURA Il sito delle Terme Taurine si divide principalmente in 2 aree: una di età repubblicana (I sec. a.C.) costruita in opus reticolatum e una di età imperiale (II sec. d.C.) costruita in laterizio. Tra le rovine si conservano vasche, sale massaggi ed ambienti vari, il tutto ornato da fregi, mosaici e marmi. Le terme taurine erano davvero dotate di tutti i comfort! Dagli spogliatoi (apodyterium) alle camere da letto (cubicola), dalle vasche per anziani e bambini (caldarium) a quella con l’acqua fredda (frigidarium) nella cui cisterna d'inverno veniva aggiunta addirittura la neve, per finire con un bagno turco (tepidarium) che raggiungeva con temperature elevatissime ed era dotato di una cupola mobile per raffreddare l’ambiente. All'interno del complesso, inoltre, erano presenti molti altri servizi e strutture di pubblica utilità come una biblioteca, una sala massaggi ed una palestra. Luogo di grande aggregazione sociale, le terme erano frequentate sia da personaggi illustri sia da gente comune come i legionari romani al loro a rientro dalla guerra.
IL COMPLESSO TERMALE Le Terme della Ficoncella, si trovano su di un'altura a 4km da Civitavecchia e circa 1 ora da Roma. La struttura era già conosciuta ed apprezzata in antichità, spesso frequentata come alternativa alle celebri Terme Taurine (Terme di Traiano) già in epoca romana. L'acqua che tutt'ora scorre dalla sorgente è la stessa in cui si è bagnato l'imperatore Traiano molti secoli fa! Anche gli Etruschi conoscevano questa sorgente miracolosa. Infatti a metà strada tra l'antica Civitavecchia e Tarquinia, edificarono la città di Aquae Tauri, oggi scomparsa e della quale rimangono solo pochi resti. Il complesso termale della Ficoncella, a differenza delle Terme di Traiano, non è molto grande e conta un totale di 5 vasche naturali con differenti gradi di temperatura a partire da quella più calda che arriva a 60°. Curiosità: Il nome Ficoncella deriva da un grande albero di fico, tuttora presente che fornisce anche un riparo d'ombra ai bagnanti nelle giornate più assolate. UN ACQUA DALLE PROPRIETA' BENEFICHE Per le innumerevoli proprietà terapeutiche, le acque della Ficoncella, sono indicate nella cura di diverse malattie: dermatiti, artriti e problemi di origine gastrica, malattie dell'apparato respiratorio e urinario. Sono inoltre molto efficaci per cicatrizzare le ferite ed effettuare inalazioni. Accanto ad una delle vasche poste all'ingresso, poco sulla destra, potete fare delle inalazioni grazie ai fumi che escono dalla vicina grotta. La temperatura varia dai 50 ai 60 gradi centigradi, a seconda della vasca in cui l’acqua confluisce. Si tratta di un’acqua solfurea, caratterizzata tuttavia dall’assenza di odori solforici forti. Il calore raggiunto dall’acqua permette una reazione del solfato di calcio che libera l’acido solforico e gli altri sali, garantendo un’azione benefica, idratante ma al contempo stimolante. Le acque sono infatti definite solfato calciche leggermente alcaline. CONSIGLI PER LA VISITA Prima di raggiungere le Terme della Ficoncella ed immergersi nelle sue calde acque però vi consigliamo di leggere quanto segue. I bagni termali sono controindicati per i soggetti affetti da gravi patologie organiche tali da compromettere il loro sistema autoimmune, nelle forme febbrili, nei cardiopatici scompensati, nelle epatopatie croniche con stato cirrotico, nelle insufficienze renali croniche con oliguria, nelle donne in gravidanza, nell'ipertensione arteriosa severa non controllata da trattamenti farmacologici, flebite, varici emorroidarie in fase acuta o trombizzate. Il complesso è dotato di un bar, spogliatoi, bagni, sedie e lettini. Prima di immergersi nelle vasche è obbligatorio farsi la doccia, rigorosamente con l'acqua calda della sorgente! Vi consigliamo pertanto di portarvi almeno un paio di asciugamani e le ciabatte per la doccia. Inoltre, se è la prima volta che vi immergete in queste acque non esagerate! Il forte calore potrebbe causarvi un improvviso calo di pressione. Iniziate quindi con una lenta immersione in una delle vasche meno calde; rimanete qualche minuto per poi riemergere. Prendetevi una pausa, approfittatene per fare delle inalazioni o godetevi il sole sdraiati sul vostro lettino. Riprovate dopo un po' ad immergervi in una vasca con acqua più calda ma state sempre attenti a non immergervi troppo velocemente!
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Terme Ficoncella
Strada della Ficoncella
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IL COMPLESSO TERMALE Le Terme della Ficoncella, si trovano su di un'altura a 4km da Civitavecchia e circa 1 ora da Roma. La struttura era già conosciuta ed apprezzata in antichità, spesso frequentata come alternativa alle celebri Terme Taurine (Terme di Traiano) già in epoca romana. L'acqua che tutt'ora scorre dalla sorgente è la stessa in cui si è bagnato l'imperatore Traiano molti secoli fa! Anche gli Etruschi conoscevano questa sorgente miracolosa. Infatti a metà strada tra l'antica Civitavecchia e Tarquinia, edificarono la città di Aquae Tauri, oggi scomparsa e della quale rimangono solo pochi resti. Il complesso termale della Ficoncella, a differenza delle Terme di Traiano, non è molto grande e conta un totale di 5 vasche naturali con differenti gradi di temperatura a partire da quella più calda che arriva a 60°. Curiosità: Il nome Ficoncella deriva da un grande albero di fico, tuttora presente che fornisce anche un riparo d'ombra ai bagnanti nelle giornate più assolate. UN ACQUA DALLE PROPRIETA' BENEFICHE Per le innumerevoli proprietà terapeutiche, le acque della Ficoncella, sono indicate nella cura di diverse malattie: dermatiti, artriti e problemi di origine gastrica, malattie dell'apparato respiratorio e urinario. Sono inoltre molto efficaci per cicatrizzare le ferite ed effettuare inalazioni. Accanto ad una delle vasche poste all'ingresso, poco sulla destra, potete fare delle inalazioni grazie ai fumi che escono dalla vicina grotta. La temperatura varia dai 50 ai 60 gradi centigradi, a seconda della vasca in cui l’acqua confluisce. Si tratta di un’acqua solfurea, caratterizzata tuttavia dall’assenza di odori solforici forti. Il calore raggiunto dall’acqua permette una reazione del solfato di calcio che libera l’acido solforico e gli altri sali, garantendo un’azione benefica, idratante ma al contempo stimolante. Le acque sono infatti definite solfato calciche leggermente alcaline. CONSIGLI PER LA VISITA Prima di raggiungere le Terme della Ficoncella ed immergersi nelle sue calde acque però vi consigliamo di leggere quanto segue. I bagni termali sono controindicati per i soggetti affetti da gravi patologie organiche tali da compromettere il loro sistema autoimmune, nelle forme febbrili, nei cardiopatici scompensati, nelle epatopatie croniche con stato cirrotico, nelle insufficienze renali croniche con oliguria, nelle donne in gravidanza, nell'ipertensione arteriosa severa non controllata da trattamenti farmacologici, flebite, varici emorroidarie in fase acuta o trombizzate. Il complesso è dotato di un bar, spogliatoi, bagni, sedie e lettini. Prima di immergersi nelle vasche è obbligatorio farsi la doccia, rigorosamente con l'acqua calda della sorgente! Vi consigliamo pertanto di portarvi almeno un paio di asciugamani e le ciabatte per la doccia. Inoltre, se è la prima volta che vi immergete in queste acque non esagerate! Il forte calore potrebbe causarvi un improvviso calo di pressione. Iniziate quindi con una lenta immersione in una delle vasche meno calde; rimanete qualche minuto per poi riemergere. Prendetevi una pausa, approfittatene per fare delle inalazioni o godetevi il sole sdraiati sul vostro lettino. Riprovate dopo un po' ad immergervi in una vasca con acqua più calda ma state sempre attenti a non immergervi troppo velocemente!
La Marina di Civitavecchia comprende tutto quel tratto di lungomare che a partire dal Forte Michelangelo, passando per Viale Garibaldi e lo stabilimento del Pirgo arriva più a sud fino al Borgo Odescalchi. Facilmente raggiungibile sia dal Porto che dalla Stazione Ferroviaria, la Marina è un must davvero imperdibile per tutti gli amanti del mare e della buona cucina ed un punto di ritrovo per i giovani e gli amanti del night life durante la stagione estiva. Recentemente oggetto di importanti lavori di riqualificazione, la Marina è divenuta un vero e proprio fulcro per la città in grado di ospitare eventi, concerti e manifestazioni. Il nucleo di tutte le attività è la grande zona di Piazza della Vita (già Piazzale degli Eventi) antistante il Forte Michelangelo dove in estate è facile trovare anche esposizioni di prodotti locali e artigianali, bancarelle, giostre e giochi per i bambini, bar, street food, chioschi e locali all’aperto. Da Piazza della Vita si snoda il lungomare storico di Civitavecchia, rappresentato da un tratto di Viale Garibaldi fino al tratto pedonale di Via Duca d’Aosta e Lungomare Thaon de Revel. Qui sorge lo stabilimento balneare del Pirgo con l’omonimo isolotto i mezzo al mare, Piazza Betlemme e l’accogliente porticciolo della Lega Navale, storico club privato della marineria, oggi sede di varie attività legate al mare dalla vela alle immersioni subacquee. Tutta la zona è ricca di locali, ristoranti e pizzerie pronti ad accogliere ogni tipo di esigenza ed ogni portafoglio! Di giorno il lungomare di Civitavecchia è il posto ideale per trascorrere un piacevole momento di relax lontani dallo stress e dal caos del centro mentre di notte si trasforma in un punto di incontro per i giovani che ne affollano i locali. IL PIRGO Il Pirgo, originariamente costruito nella seconda metà del 1800, ha preso il suo nome dall’antico popolo di Pyrgi, che prima dei Romani dimorava lungo le coste laziali. Il complesso balneare originario, impiantato su di un isolotto, era formato da una piattaforma con pontili, rotonde ed edifici in stile chalet svizzero. Nel giro di pochi anni divenne un centro frequentato dalla più rinomata ed importante borghesia dell’epoca. Danneggiato dagli eventi bellici e dalle mareggiate, dopo lunghi anni di degrado e disuso, il Pirgo è stato ricostruito nel 1997 in una nuova moderna struttura. Il primo step di un più ampio progetto che ha coinvolto successivamente tutta la zona della Marina e del lungomare di Civitavecchia, restituendo così finalmente ai cittadini un importante edificio storico. Dalla terrazza del Pirgo è possibile avere una splendida panoramica di tutto il lungomare di Civitavecchia. Recentemente anche la spiaggia del Pirgo è stata riqualificata ed è sorto uno stabilimento attrezzato che d'estate si popola di bagnanti e turisti.
Spiaggia il pirgo
La Marina di Civitavecchia comprende tutto quel tratto di lungomare che a partire dal Forte Michelangelo, passando per Viale Garibaldi e lo stabilimento del Pirgo arriva più a sud fino al Borgo Odescalchi. Facilmente raggiungibile sia dal Porto che dalla Stazione Ferroviaria, la Marina è un must davvero imperdibile per tutti gli amanti del mare e della buona cucina ed un punto di ritrovo per i giovani e gli amanti del night life durante la stagione estiva. Recentemente oggetto di importanti lavori di riqualificazione, la Marina è divenuta un vero e proprio fulcro per la città in grado di ospitare eventi, concerti e manifestazioni. Il nucleo di tutte le attività è la grande zona di Piazza della Vita (già Piazzale degli Eventi) antistante il Forte Michelangelo dove in estate è facile trovare anche esposizioni di prodotti locali e artigianali, bancarelle, giostre e giochi per i bambini, bar, street food, chioschi e locali all’aperto. Da Piazza della Vita si snoda il lungomare storico di Civitavecchia, rappresentato da un tratto di Viale Garibaldi fino al tratto pedonale di Via Duca d’Aosta e Lungomare Thaon de Revel. Qui sorge lo stabilimento balneare del Pirgo con l’omonimo isolotto i mezzo al mare, Piazza Betlemme e l’accogliente porticciolo della Lega Navale, storico club privato della marineria, oggi sede di varie attività legate al mare dalla vela alle immersioni subacquee. Tutta la zona è ricca di locali, ristoranti e pizzerie pronti ad accogliere ogni tipo di esigenza ed ogni portafoglio! Di giorno il lungomare di Civitavecchia è il posto ideale per trascorrere un piacevole momento di relax lontani dallo stress e dal caos del centro mentre di notte si trasforma in un punto di incontro per i giovani che ne affollano i locali. IL PIRGO Il Pirgo, originariamente costruito nella seconda metà del 1800, ha preso il suo nome dall’antico popolo di Pyrgi, che prima dei Romani dimorava lungo le coste laziali. Il complesso balneare originario, impiantato su di un isolotto, era formato da una piattaforma con pontili, rotonde ed edifici in stile chalet svizzero. Nel giro di pochi anni divenne un centro frequentato dalla più rinomata ed importante borghesia dell’epoca. Danneggiato dagli eventi bellici e dalle mareggiate, dopo lunghi anni di degrado e disuso, il Pirgo è stato ricostruito nel 1997 in una nuova moderna struttura. Il primo step di un più ampio progetto che ha coinvolto successivamente tutta la zona della Marina e del lungomare di Civitavecchia, restituendo così finalmente ai cittadini un importante edificio storico. Dalla terrazza del Pirgo è possibile avere una splendida panoramica di tutto il lungomare di Civitavecchia. Recentemente anche la spiaggia del Pirgo è stata riqualificata ed è sorto uno stabilimento attrezzato che d'estate si popola di bagnanti e turisti.
LA MADONNINA DI CIVITAVECCHIA: LA STORIA Tutto ebbe inizio il 16 settembre 1994, quando l'allora parroco della piccola chiesa di Sant'Agostino, acquistò in un negozio di Medjugorie, una statuetta in gesso raffigurante la Santa Vergine, per donarla alla famiglia Gregori, appartenente alla sua parrocchia. La statuetta venne posta in una nicchia del giardino di casa fino a quando il pomeriggio del 2 febbraio avvenne il fenomeno. La piccola Jessica Gregori, che allora aveva cinque anni, vide scendere un liquido di colore rosso simile al sangue dagli occhi stessi della Madonnina. Spaventata corse ad avvertire il padre che a sua volta convocò il parroco Don Pablo per constatare di persona l'inspiegabile avvenimento. La sera successiva il fatto si ripeté di fronte ad alcuni testimoni, e proseguì nei giorni successivi, mentre aumentava il numero dei fedeli e dei curiosi. Infine il 5 febbraio la notizia venne anche diffusa dai telegiornali e divenne un vero e proprio caso nazionale. Presto si scatenò un acceso dibattito sull'autenticità del "miracolo" che divise in due l'opinione pubblica: da un lato i più scettici, tra i quali spiccava l'allora Vescovo di Civitavecchia Mons. Girolamo Grillo che ritenevano l'accadimento frutto dell'azione umana e dall'altro i fedeli che videro nel fenomeno un messaggio Divino. Alcuni dei presenti rilasciarono la loro testimonianza giurata davanti alla Commissione Teologica istituita dall'allora Vescovo Girolamo Grillo, e vennero eseguiti degli esami radiologici che non rivelarono però la presenza di alcun marchingegno all’interno della statua. Restava il sospetto che qualcuno avesse sporcato con un pennello intinto di sangue la statua e che l’allucinazione collettiva avesse fatto il resto. Ma il 15 marzo, alle 8.05 del mattino, un evento straordinario trasformò il Monsignor Grillo da scettico in uno dei più convinti sostenitori: la Madonnina, infatti, iniziò improvvisamente a lacrimare nelle sue mani, alla presenza di altri testimoni. LA MADONNINA DI CIVITAVECCHIA: ESAMI SCIENTIFICI Una prima analisi radiologica, effettuata il 24 febbraio 1995 presso il Policlinico Gemelli, escluse la presenza di marchingegni o altre anomalie all'interno della statuetta, mentre il 28 febbraio successivo i risultati degli esami del liquido prelevato dalla statuetta dimostrarono che si trattava di sangue umano maschile. I componenti maschili della famiglia Gregori si rifiutarono di sottoporsi ad un analisi del DNA volto a comparare il loro profilo con quello del "sangue della statua" ma va detto che un conto è la compatibilità del sangue, un conto è l'identità. Per procedere alla compatibilità potrebbe essere sufficiente un numero anche limitato di polimorfismi, ma non sarebbero sufficienti a dimostrare l'appartenenza ad uno dei membri della famiglia. Infatti per procedere all'identità sarebbe stato necessario individuare un elevato numero molto di elementi, cosa che all'epoca non era più possibile, mentre le analisi dalla Magistratura si limitarono ad isolare soltanto cinque polimorfismi, troppo pochi per una comparazione scientificamente significativa. Per di più i cinque polimorfismi isolati sono comuni alla stragrande maggioranza della popolazione e pertanto ogni comparazione non sarebbe stata del tutto attendibile. SCETTICI O CREDENTI? La Chiesa Cattolica non si è ancora espressa ufficialmente sulle lacrimazioni della Madonnina di Civitavecchia e tuttora l'opinione pubblica è fortemente divisa tra scettici e credenti. Alcune voci, confermate dallo stesso Mons. Girolamo Grillo sostengono che lo stesso Papa Wojtyla fosse molto devoto alla Madonnina e che in più di un'occasione si recò in incognito a Pantano per venerarla. Altri episodi, invece, sembrano portare ad altre conclusioni. In un intervento televisivo del 17 febbraio 2005, durante la trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa, il cardinale Tarcisio Bertone, ha rivelato che una seconda commissione teologica vaticana si sarebbe espressa con la formula "non consta la soprannaturalità dell'evento". Ovviamente, in questa sede, non ci permettiamo di esprimere alcun opinione riguardo l'autenticità o meno dell'accaduto. Lasciamo questo genere di analisi agli esperti e ad ognuno di voi la piena libertà di credere o meno. L'obiettivo di questo articolo è raccontarvi la storia di questo straordinario fenomeno e fornirvi informazioni utili a tutti coloro che vogliono visitare il Santuario della Madonnina di Pantano. COME VISITARE LA MADONNINA DI CIVITAVECCHIA (PANTANO) La chiesa di Sant'Agostino non è né una cattedrale né un grande monumento, ma una piccola chiesa di campagna immersa nel verde. Nonostante questo, ogni anno sono milioni i pellegrini ed i fedeli che vengono fino a qui per omaggiare e venerare la Madonnina e forse gran parte del suo fascino dipende proprio dalla semplicità di questo luogo. DOVE SI TROVA IL SANTUARIO? La chiesa ed il santuario dove è custodita la Madonnina, si trova poco fuori Civitavecchia, in località Pantano, poco prima di raggiungere i Bagni di Sant'Agostino. Se non disponete di un automobile il nostro consiglio è di prendere un autobus (linea E) da Piazza Vittorio Emanuele, di fronte la Cattedrale di Civitavecchia.
Madonnina Di Civitavecchia
9 Via Ugo Fontanatetta
LA MADONNINA DI CIVITAVECCHIA: LA STORIA Tutto ebbe inizio il 16 settembre 1994, quando l'allora parroco della piccola chiesa di Sant'Agostino, acquistò in un negozio di Medjugorie, una statuetta in gesso raffigurante la Santa Vergine, per donarla alla famiglia Gregori, appartenente alla sua parrocchia. La statuetta venne posta in una nicchia del giardino di casa fino a quando il pomeriggio del 2 febbraio avvenne il fenomeno. La piccola Jessica Gregori, che allora aveva cinque anni, vide scendere un liquido di colore rosso simile al sangue dagli occhi stessi della Madonnina. Spaventata corse ad avvertire il padre che a sua volta convocò il parroco Don Pablo per constatare di persona l'inspiegabile avvenimento. La sera successiva il fatto si ripeté di fronte ad alcuni testimoni, e proseguì nei giorni successivi, mentre aumentava il numero dei fedeli e dei curiosi. Infine il 5 febbraio la notizia venne anche diffusa dai telegiornali e divenne un vero e proprio caso nazionale. Presto si scatenò un acceso dibattito sull'autenticità del "miracolo" che divise in due l'opinione pubblica: da un lato i più scettici, tra i quali spiccava l'allora Vescovo di Civitavecchia Mons. Girolamo Grillo che ritenevano l'accadimento frutto dell'azione umana e dall'altro i fedeli che videro nel fenomeno un messaggio Divino. Alcuni dei presenti rilasciarono la loro testimonianza giurata davanti alla Commissione Teologica istituita dall'allora Vescovo Girolamo Grillo, e vennero eseguiti degli esami radiologici che non rivelarono però la presenza di alcun marchingegno all’interno della statua. Restava il sospetto che qualcuno avesse sporcato con un pennello intinto di sangue la statua e che l’allucinazione collettiva avesse fatto il resto. Ma il 15 marzo, alle 8.05 del mattino, un evento straordinario trasformò il Monsignor Grillo da scettico in uno dei più convinti sostenitori: la Madonnina, infatti, iniziò improvvisamente a lacrimare nelle sue mani, alla presenza di altri testimoni. LA MADONNINA DI CIVITAVECCHIA: ESAMI SCIENTIFICI Una prima analisi radiologica, effettuata il 24 febbraio 1995 presso il Policlinico Gemelli, escluse la presenza di marchingegni o altre anomalie all'interno della statuetta, mentre il 28 febbraio successivo i risultati degli esami del liquido prelevato dalla statuetta dimostrarono che si trattava di sangue umano maschile. I componenti maschili della famiglia Gregori si rifiutarono di sottoporsi ad un analisi del DNA volto a comparare il loro profilo con quello del "sangue della statua" ma va detto che un conto è la compatibilità del sangue, un conto è l'identità. Per procedere alla compatibilità potrebbe essere sufficiente un numero anche limitato di polimorfismi, ma non sarebbero sufficienti a dimostrare l'appartenenza ad uno dei membri della famiglia. Infatti per procedere all'identità sarebbe stato necessario individuare un elevato numero molto di elementi, cosa che all'epoca non era più possibile, mentre le analisi dalla Magistratura si limitarono ad isolare soltanto cinque polimorfismi, troppo pochi per una comparazione scientificamente significativa. Per di più i cinque polimorfismi isolati sono comuni alla stragrande maggioranza della popolazione e pertanto ogni comparazione non sarebbe stata del tutto attendibile. SCETTICI O CREDENTI? La Chiesa Cattolica non si è ancora espressa ufficialmente sulle lacrimazioni della Madonnina di Civitavecchia e tuttora l'opinione pubblica è fortemente divisa tra scettici e credenti. Alcune voci, confermate dallo stesso Mons. Girolamo Grillo sostengono che lo stesso Papa Wojtyla fosse molto devoto alla Madonnina e che in più di un'occasione si recò in incognito a Pantano per venerarla. Altri episodi, invece, sembrano portare ad altre conclusioni. In un intervento televisivo del 17 febbraio 2005, durante la trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa, il cardinale Tarcisio Bertone, ha rivelato che una seconda commissione teologica vaticana si sarebbe espressa con la formula "non consta la soprannaturalità dell'evento". Ovviamente, in questa sede, non ci permettiamo di esprimere alcun opinione riguardo l'autenticità o meno dell'accaduto. Lasciamo questo genere di analisi agli esperti e ad ognuno di voi la piena libertà di credere o meno. L'obiettivo di questo articolo è raccontarvi la storia di questo straordinario fenomeno e fornirvi informazioni utili a tutti coloro che vogliono visitare il Santuario della Madonnina di Pantano. COME VISITARE LA MADONNINA DI CIVITAVECCHIA (PANTANO) La chiesa di Sant'Agostino non è né una cattedrale né un grande monumento, ma una piccola chiesa di campagna immersa nel verde. Nonostante questo, ogni anno sono milioni i pellegrini ed i fedeli che vengono fino a qui per omaggiare e venerare la Madonnina e forse gran parte del suo fascino dipende proprio dalla semplicità di questo luogo. DOVE SI TROVA IL SANTUARIO? La chiesa ed il santuario dove è custodita la Madonnina, si trova poco fuori Civitavecchia, in località Pantano, poco prima di raggiungere i Bagni di Sant'Agostino. Se non disponete di un automobile il nostro consiglio è di prendere un autobus (linea E) da Piazza Vittorio Emanuele, di fronte la Cattedrale di Civitavecchia.
UN PO' DI STORIA Civitavecchia nasce come piccolo insediamento etrusco, per poi assumere definitivamente il nome di Centumcellae in epoca romana, quando l'imperatore Traiano (106 d.C.) intuì che il litorale scoglioso con le sue molte insenature era il luogo adatto per la costruzione di un grande porto. Centumcellae conobbe il periodo di massimo splendore in età imperiale, dal 314 al 538 d.C. Successivamente la città andò sotto il comando dell'impero dei Bizantini, per poi passare nell' VIII secolo sotto il più mite governo dei papi. La maggior parte dei grandi monumenti cittadini presenti nel porto ed in città si devono proprio al volere dei molti Pontefici che si sono succeduti al comando. Nell'828 la città fu occupata dai Saraceni che la distrussero quasi completamente. I superstiti si rifugiarono in un piccolo borgo nei boschi di Tolfa e fondarono un nuovo centro che prese il nome di Leopoli. Un'antica leggenda ci porta direttamente alla prima tappa del nostro itinerario: Piazza Leandra. L'ITINERARIO 1. Piazza Leandra, la più antica piazza della città, deve il suo nome ad un’antica leggenda che ha come protagonista un vecchio marinaio di nome Leandro. Si narra, infatti, che furono le sue parole a persuadere la popolazione a tornare al mare per rifondare la vecchia Centumcellae dopo l'invasione saracena. Al centro della piazza, inserita tra due edifici d’epoca, si trova una fontana di origine medioevale riattivata nel 2012. 2. In Piazza Leandra si trova anche la piccola e splendida Chiesa della Stella (1688), una delle più antiche di Civitavecchia. La chiesa è sede della Arciconfraternita del Gonfalone, fondata da San Bonaventura nel 1274. La tradizione vuole che San Bonaventura, prima di imbarcarsi per Lione, passò a Civitavecchia dove, aderendo alla richiesta di numerosi fedeli, fondò una confraternita che prese appunto il nome di Compagnia del Gonfalone. All'interno è possibile ammirare numerose opere d'arte tra cui il pregevole crocifisso ligneo del Cristo Morto che ogni Venerdì Santo viene trasportato per le strade di Civitavecchia in occasione della suggestiva Processione del Cristo Morto. 3. Da Piazza Leandra, vi consigliamo di raggiungere la vicina Piazza Aurelio Saffi attraverso il suggestivo passaggio dell’Archetto, la porta a monte dell’antica cinta (IX secolo) che dà il nome all’omonimo quartiere e dalla quale potete visitare anche la magnifica Chiesa dell'Orazione e della Morte, in assoluto la più antica di tutta la città. 4. Per raggiungere la seconda tappa del nostro percorso, vi basterà attraversare Via Giosuè Carducci fino all'incrocio con Via G.Mazzini e vi troverete davanti i vivaci banchi del Mercato. Sembrerà banale ma vi ricordiamo che per visitare il mercato nel pieno della sua attività dovete recarvici di mattina! Dopo le 13.00 la maggior parte dei banchi, degli ambulanti e dei commercianti ritira infatti la propria merce. Il Mercato di Civitavecchia, noto come mercato di San Lorenzo si trova nel cuore del centro storico, intorno a Piazza Regina Margherita. E’ qui che ogni mattina i cittadini si recano per acquistare prodotti alimentari freschi come frutta e verdura oltre che per il rinomato e fiorente mercato del pesce, da sempre fiore all’occhiello della città. 5. Adesso da Via Doria scendete le scalette che vi portano in Via Duca degli Abbruzzi fino a raggiungere la zona pedonale di Corso Centocelle. Fate una bella passeggiata tra le vetrine dei negozi oppure approfittatene per una breve sosta in uno dei tanti bar che dispongono anche di tavoli all'aperto. Niente di meglio che una pausa relax in una giornata di sole! Poco distante da voi potete vedere il palazzo del Teatro Traiano. 6. Dal lato opposto del teatro si accede attraverso Via Cesare Battisti all'ultima tappa del nostro percorso: l'antico borgo del Ghetto di Civitavecchia. Il Ghetto, si sviluppa tutto intorno a Piazza Fratti ed è in assoluto una delle zone più vive della città. L'area intorno a Piazza Fratti è sempre molto frequentata sia di giorno sia di notte grazie alla presenza di numerosi ristoranti, locali, pub e pizzerie. Dispone inoltre di un utile hotspot wi-fi.
Piazza Leandra
UN PO' DI STORIA Civitavecchia nasce come piccolo insediamento etrusco, per poi assumere definitivamente il nome di Centumcellae in epoca romana, quando l'imperatore Traiano (106 d.C.) intuì che il litorale scoglioso con le sue molte insenature era il luogo adatto per la costruzione di un grande porto. Centumcellae conobbe il periodo di massimo splendore in età imperiale, dal 314 al 538 d.C. Successivamente la città andò sotto il comando dell'impero dei Bizantini, per poi passare nell' VIII secolo sotto il più mite governo dei papi. La maggior parte dei grandi monumenti cittadini presenti nel porto ed in città si devono proprio al volere dei molti Pontefici che si sono succeduti al comando. Nell'828 la città fu occupata dai Saraceni che la distrussero quasi completamente. I superstiti si rifugiarono in un piccolo borgo nei boschi di Tolfa e fondarono un nuovo centro che prese il nome di Leopoli. Un'antica leggenda ci porta direttamente alla prima tappa del nostro itinerario: Piazza Leandra. L'ITINERARIO 1. Piazza Leandra, la più antica piazza della città, deve il suo nome ad un’antica leggenda che ha come protagonista un vecchio marinaio di nome Leandro. Si narra, infatti, che furono le sue parole a persuadere la popolazione a tornare al mare per rifondare la vecchia Centumcellae dopo l'invasione saracena. Al centro della piazza, inserita tra due edifici d’epoca, si trova una fontana di origine medioevale riattivata nel 2012. 2. In Piazza Leandra si trova anche la piccola e splendida Chiesa della Stella (1688), una delle più antiche di Civitavecchia. La chiesa è sede della Arciconfraternita del Gonfalone, fondata da San Bonaventura nel 1274. La tradizione vuole che San Bonaventura, prima di imbarcarsi per Lione, passò a Civitavecchia dove, aderendo alla richiesta di numerosi fedeli, fondò una confraternita che prese appunto il nome di Compagnia del Gonfalone. All'interno è possibile ammirare numerose opere d'arte tra cui il pregevole crocifisso ligneo del Cristo Morto che ogni Venerdì Santo viene trasportato per le strade di Civitavecchia in occasione della suggestiva Processione del Cristo Morto. 3. Da Piazza Leandra, vi consigliamo di raggiungere la vicina Piazza Aurelio Saffi attraverso il suggestivo passaggio dell’Archetto, la porta a monte dell’antica cinta (IX secolo) che dà il nome all’omonimo quartiere e dalla quale potete visitare anche la magnifica Chiesa dell'Orazione e della Morte, in assoluto la più antica di tutta la città. 4. Per raggiungere la seconda tappa del nostro percorso, vi basterà attraversare Via Giosuè Carducci fino all'incrocio con Via G.Mazzini e vi troverete davanti i vivaci banchi del Mercato. Sembrerà banale ma vi ricordiamo che per visitare il mercato nel pieno della sua attività dovete recarvici di mattina! Dopo le 13.00 la maggior parte dei banchi, degli ambulanti e dei commercianti ritira infatti la propria merce. Il Mercato di Civitavecchia, noto come mercato di San Lorenzo si trova nel cuore del centro storico, intorno a Piazza Regina Margherita. E’ qui che ogni mattina i cittadini si recano per acquistare prodotti alimentari freschi come frutta e verdura oltre che per il rinomato e fiorente mercato del pesce, da sempre fiore all’occhiello della città. 5. Adesso da Via Doria scendete le scalette che vi portano in Via Duca degli Abbruzzi fino a raggiungere la zona pedonale di Corso Centocelle. Fate una bella passeggiata tra le vetrine dei negozi oppure approfittatene per una breve sosta in uno dei tanti bar che dispongono anche di tavoli all'aperto. Niente di meglio che una pausa relax in una giornata di sole! Poco distante da voi potete vedere il palazzo del Teatro Traiano. 6. Dal lato opposto del teatro si accede attraverso Via Cesare Battisti all'ultima tappa del nostro percorso: l'antico borgo del Ghetto di Civitavecchia. Il Ghetto, si sviluppa tutto intorno a Piazza Fratti ed è in assoluto una delle zone più vive della città. L'area intorno a Piazza Fratti è sempre molto frequentata sia di giorno sia di notte grazie alla presenza di numerosi ristoranti, locali, pub e pizzerie. Dispone inoltre di un utile hotspot wi-fi.
Recentemente nominata dalla Regione Lazio Monumento Naturale, la località della Frasca è senza ombra di dubbio il grande polmone verde di Civitavecchia. Situata a circa 9 chilometri dal Porto di Civitavecchia, questo tratto di costa è senza dubbio uno dei più ricchi dal punto di vista naturalistico di tutto il Lazio. La continua erosione del mare ha infatti prodotto una spiaggia frastagliata composta da piccole baie ed insenature, ideale per gli amanti dello snorkeling grazie ad un bellissimo fondale roccioso, habitat naturale di numerose specie di pesci, crostacei e molluschi. LA FRASCA DI CIVITAVECCHIA: UNA GRANDE RISORSA NATURALE Estesa su circa 73,77 ettari, la Frasca è un’area di rilevante interesse naturalistico oltre che paesaggistico e storico-archeologico. La sua costa, infatti, è formata da distese rocciose fatte di scaglia, che, scolpite dall'incessante lavorio del mare, compongono una serie di insenature e piccole baie, dove abbondano granchi, gamberetti, bavose, cefali, lappere, scorfani, paguri e molti altri animali da scogliera. Molto suggestive le antiche Peschiere Romane che sorgono qui, in prossimità della zona cosiddetta della Mattonara. Qui si possono scorgere le mura di cinta delle vasche che affiorano dalla superficie dell'acqua e che, ancora oggi assicurano un continuo ricambio dell'acqua tramite dei canali comunicanti. In queste vasche naturali si può apprezzare una grande varietà di fauna e flora marina, composta da coralli e soprattutto molluschi rari tra i quali spicca la Pinna Nobilis che vista la ricca presenza di posidonia trovi qui il suo habitat ideale. Raro esempio di biodiversità, tutta la zona della Frasca è caratterizzata da un ambiente forestale costiero che vanta la presenza di ben 45 diverse specie di avifauna. Antistante la costa, nell'entroterra, si trova poi una splendida pineta che d'estate offre un fresco riparo al caldo ideale per un piacevole pic-nic all'aria aperta. Molte anche le testimonianze archeologiche e storiche, a partire dalla presenza di resti dell'antico porto di Columna, di una domus di epoca romana e dall’elegante torre secentesca di avvistamento chiamata Torre Valdaliga voluta da Papa Paolo V Camillo Borghese (1610-1612) a completamento del sistema difensivo costiero iniziato dal suo predecessore Pio V. QUALCHE CURIOSITÀ Qual è l'origine di questo nome singolare? Ebbene si dice che il nome della Frasca sia riconducibile proprio all'attività della pesca. In passato, infatti, i pescatori erano soliti posizionare ed incendiare dei rami in mezzo al mare (detti appunto frasche) per indicare, specialmente in caso di scarsa visibilità, la giusta via per raggiungere facilmente agli approdi.
La frasca
Recentemente nominata dalla Regione Lazio Monumento Naturale, la località della Frasca è senza ombra di dubbio il grande polmone verde di Civitavecchia. Situata a circa 9 chilometri dal Porto di Civitavecchia, questo tratto di costa è senza dubbio uno dei più ricchi dal punto di vista naturalistico di tutto il Lazio. La continua erosione del mare ha infatti prodotto una spiaggia frastagliata composta da piccole baie ed insenature, ideale per gli amanti dello snorkeling grazie ad un bellissimo fondale roccioso, habitat naturale di numerose specie di pesci, crostacei e molluschi. LA FRASCA DI CIVITAVECCHIA: UNA GRANDE RISORSA NATURALE Estesa su circa 73,77 ettari, la Frasca è un’area di rilevante interesse naturalistico oltre che paesaggistico e storico-archeologico. La sua costa, infatti, è formata da distese rocciose fatte di scaglia, che, scolpite dall'incessante lavorio del mare, compongono una serie di insenature e piccole baie, dove abbondano granchi, gamberetti, bavose, cefali, lappere, scorfani, paguri e molti altri animali da scogliera. Molto suggestive le antiche Peschiere Romane che sorgono qui, in prossimità della zona cosiddetta della Mattonara. Qui si possono scorgere le mura di cinta delle vasche che affiorano dalla superficie dell'acqua e che, ancora oggi assicurano un continuo ricambio dell'acqua tramite dei canali comunicanti. In queste vasche naturali si può apprezzare una grande varietà di fauna e flora marina, composta da coralli e soprattutto molluschi rari tra i quali spicca la Pinna Nobilis che vista la ricca presenza di posidonia trovi qui il suo habitat ideale. Raro esempio di biodiversità, tutta la zona della Frasca è caratterizzata da un ambiente forestale costiero che vanta la presenza di ben 45 diverse specie di avifauna. Antistante la costa, nell'entroterra, si trova poi una splendida pineta che d'estate offre un fresco riparo al caldo ideale per un piacevole pic-nic all'aria aperta. Molte anche le testimonianze archeologiche e storiche, a partire dalla presenza di resti dell'antico porto di Columna, di una domus di epoca romana e dall’elegante torre secentesca di avvistamento chiamata Torre Valdaliga voluta da Papa Paolo V Camillo Borghese (1610-1612) a completamento del sistema difensivo costiero iniziato dal suo predecessore Pio V. QUALCHE CURIOSITÀ Qual è l'origine di questo nome singolare? Ebbene si dice che il nome della Frasca sia riconducibile proprio all'attività della pesca. In passato, infatti, i pescatori erano soliti posizionare ed incendiare dei rami in mezzo al mare (detti appunto frasche) per indicare, specialmente in caso di scarsa visibilità, la giusta via per raggiungere facilmente agli approdi.
La Cattedrale di Civitavecchia, dedicata a San Francesco d'Assisi, è la principale chiesa della città. Si trova nel centro storico in Piazza Vittorio Emanuele ed è la sede della cattedra episcopale della Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia. E’ qui che il Vescovo è solito celebrare la santa messa durante ricorrenze ed occasioni particolari. CENNI STORICI La Cattedrale fu costruita sui resti di una piccola chiesa francescana edificata sotto il pontificato di Paolo V nel 1610. Papa Clemente XIV successivamente la fece ricostruire affidandone i lavori all'architetto Francesco Navone. Ultimata definitivamente nel 1782 sotto il pontificato di Papa Pio VI, divenne Cattedrale a partire dal 1805. Dopo i bombardamenti del 1943 fu gravemente danneggiata per poi essere completamente restaurata nel 1950 su progetto dell'architetto Plinio Marconi. ARTE ED ARCHITETTURA Una volta giunti dinnanzi alla Cattedrale potrete ammirarne l’elegante e solida struttura, l’alta facciata barocca a doppio ordine ionico con l’unica porta centrale da cui scende e si allarga a ventaglio un’ampia scalinata. Sul piano superiore, dove posa il timpano, la chiesa è ornata da due grandi statue rappresentanti S. Francesco d'Assisi e S. Antonio da Padova. Una volta dentro, la chiesa si presenta di bellissima forma, con la sua unica navata, guarnita ai lati da cappelle simmetriche incavate nello sfondo, intercalate da pilastri che con le loro basi e ricchi capitelli, sembrano reggere la maestosa volta reale che copre tutto l'ambiente. Da segnalare in una cappella laterale, sul lato destro, una pregevole Natività attribuita Domenico Zampieri detto il Domenichino. Sopra il timpano, invece, sono poggiate due grandi figure scultoree che rappresentano rispettivamente la Fede e la Giustizia, opera di Pietro De Laurentiis. Sotto quest’ultimo potete vedere un affresco di Antonio Nessi rappresentante San Francesco che riceve le Stimmate.
Cattedrale di Civitaveccia
9 Piazzale degli Eroi
La Cattedrale di Civitavecchia, dedicata a San Francesco d'Assisi, è la principale chiesa della città. Si trova nel centro storico in Piazza Vittorio Emanuele ed è la sede della cattedra episcopale della Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia. E’ qui che il Vescovo è solito celebrare la santa messa durante ricorrenze ed occasioni particolari. CENNI STORICI La Cattedrale fu costruita sui resti di una piccola chiesa francescana edificata sotto il pontificato di Paolo V nel 1610. Papa Clemente XIV successivamente la fece ricostruire affidandone i lavori all'architetto Francesco Navone. Ultimata definitivamente nel 1782 sotto il pontificato di Papa Pio VI, divenne Cattedrale a partire dal 1805. Dopo i bombardamenti del 1943 fu gravemente danneggiata per poi essere completamente restaurata nel 1950 su progetto dell'architetto Plinio Marconi. ARTE ED ARCHITETTURA Una volta giunti dinnanzi alla Cattedrale potrete ammirarne l’elegante e solida struttura, l’alta facciata barocca a doppio ordine ionico con l’unica porta centrale da cui scende e si allarga a ventaglio un’ampia scalinata. Sul piano superiore, dove posa il timpano, la chiesa è ornata da due grandi statue rappresentanti S. Francesco d'Assisi e S. Antonio da Padova. Una volta dentro, la chiesa si presenta di bellissima forma, con la sua unica navata, guarnita ai lati da cappelle simmetriche incavate nello sfondo, intercalate da pilastri che con le loro basi e ricchi capitelli, sembrano reggere la maestosa volta reale che copre tutto l'ambiente. Da segnalare in una cappella laterale, sul lato destro, una pregevole Natività attribuita Domenico Zampieri detto il Domenichino. Sopra il timpano, invece, sono poggiate due grandi figure scultoree che rappresentano rispettivamente la Fede e la Giustizia, opera di Pietro De Laurentiis. Sotto quest’ultimo potete vedere un affresco di Antonio Nessi rappresentante San Francesco che riceve le Stimmate.

Offerta gastronomica

Il Mercato di Civitavecchia, noto come mercato di San Lorenzo si trova nel cuore del centro storico, intorno a Piazza Regina Margherita. E’ qui che ogni mattina i cittadini si recano per acquistare prodotti alimentari freschi come frutta e verdura oltre che per il rinomato e fiorente mercato del pesce, da sempre fiore all’occhiello della città. L’area si è andata formando dopo il 1884 successivamente all’abbattimento della cinta muraria che segnava il confine tra la città e la campagna circostante. Negli ultimi anni il mercato di San Lorenzo è stato oggetto di una progressiva riqualificazione durante la quale è stato temporaneamente trasferito nei pressi della piazza occupando gran parte della zona posta sopra la cosiddetta trincea ferroviaria. Recentemente, a partire dal novembre 2014 la maggior parte dei commercianti dell’ortofrutta ha finalmente potuto trasferirsi all’interno della nuova struttura mentre il mercato ittico dovrà attendere ancora qualche mese prima della definitiva messa a punto della sede. Lo storico mercato del pesce di Civitavecchia, infatti è nato all’interno di un’esclusiva struttura muraria che risale al 1904. La piazza adiacente è circondata da edifici e alberi di quercia con al centro la caratteristica grande palma. Sul lato a nord si trova la sede della Compagnia Portuale, il cui edificio originario risale al 1911 e negli anni più recenti sottoposto a varie opere di ristrutturazione e di ammodernamento. Al mercato di Civitavecchia, potete trovare davvero ogni genere di merce! Se vi addentrate nel centro storico per una passeggiata mattutina, vale davvero la pena fermarsi e approfittarne per qualche acquisto. Oltre ai numerosissimi banchi di prodotti alimentari freschi, come frutta, verdura e pesce, potete molte altre specialità gastronomiche legate al territorio come formaggi, salumi e altre prelibatezze. La zona del mercato è il vero cuore pulsante della città, sempre estremamente affollata di acquirenti e passanti che si fermano anche solo pochi minuti per gustare un caffè. Nella zona trovate infine bar, pizzerie, edicole ed anche un piccolo cinema multisala.
Mercato di Civitavecchia
11 Piazza Regina Margherita
Il Mercato di Civitavecchia, noto come mercato di San Lorenzo si trova nel cuore del centro storico, intorno a Piazza Regina Margherita. E’ qui che ogni mattina i cittadini si recano per acquistare prodotti alimentari freschi come frutta e verdura oltre che per il rinomato e fiorente mercato del pesce, da sempre fiore all’occhiello della città. L’area si è andata formando dopo il 1884 successivamente all’abbattimento della cinta muraria che segnava il confine tra la città e la campagna circostante. Negli ultimi anni il mercato di San Lorenzo è stato oggetto di una progressiva riqualificazione durante la quale è stato temporaneamente trasferito nei pressi della piazza occupando gran parte della zona posta sopra la cosiddetta trincea ferroviaria. Recentemente, a partire dal novembre 2014 la maggior parte dei commercianti dell’ortofrutta ha finalmente potuto trasferirsi all’interno della nuova struttura mentre il mercato ittico dovrà attendere ancora qualche mese prima della definitiva messa a punto della sede. Lo storico mercato del pesce di Civitavecchia, infatti è nato all’interno di un’esclusiva struttura muraria che risale al 1904. La piazza adiacente è circondata da edifici e alberi di quercia con al centro la caratteristica grande palma. Sul lato a nord si trova la sede della Compagnia Portuale, il cui edificio originario risale al 1911 e negli anni più recenti sottoposto a varie opere di ristrutturazione e di ammodernamento. Al mercato di Civitavecchia, potete trovare davvero ogni genere di merce! Se vi addentrate nel centro storico per una passeggiata mattutina, vale davvero la pena fermarsi e approfittarne per qualche acquisto. Oltre ai numerosissimi banchi di prodotti alimentari freschi, come frutta, verdura e pesce, potete molte altre specialità gastronomiche legate al territorio come formaggi, salumi e altre prelibatezze. La zona del mercato è il vero cuore pulsante della città, sempre estremamente affollata di acquirenti e passanti che si fermano anche solo pochi minuti per gustare un caffè. Nella zona trovate infine bar, pizzerie, edicole ed anche un piccolo cinema multisala.